Ecco io faccio nuove tutte le cose (Apocalisse, 21,5)

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Le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi.

La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio;

essa infatti è stata sottomessa alla caducità – non per suo volere, ma per volere di colui che l’ha sottomessa – e nutre la speranza

di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.

Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto;

essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo.

Poiché nella speranza noi siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se visto, non è più speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe ancora sperarlo?

Ma se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.

Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili;

Rm 8, 18-26 

Padre Livio Fanzaga  – “Ecco io faccio nuove tutte le cose” (Apocalisse, 21,5)

3 Aprile 2020

https://www.radiomaria.it/

Un pensiero su “Ecco io faccio nuove tutte le cose (Apocalisse, 21,5)

  1. Le sorprese di Dio sono infiniti, sempre nuovo, tocca ogni cuore, e le trasforma, nel Suo Amore.
    Se lo desideriamo, nulla è impossibile a Dio, anche chi ha il cuore induriti.
    Ci Ha creato per LUI.
    Grazie.

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