“bravo Matteo, tieni duro” – Mons.Paglia “tifa” per Renzi (LA TELEFONATA SCANDALO)

Paglia arcobaleno

RENZI: “Pronto!”

PAGLIA: “Matteo!”

RENZI: “Buonasera, mi dispiace disturbare”

PAGLIA: “…ma.. non diciamo frescacce…(ride)”

RENZI: “e dico, sinceramente, volevo scomodare il Santo Padre per questa cosa..”

PAGLIA: “..no, guarda.. sei bravissimo..”

RENZI: “..e meno male! Io… vorrei sapere come son andate davvero le cose”

PAGLIA: “dunque, le cose, secondo me le cose sono andate …che lui..

CLICCA ED ASCOLTA IL RESTO DELLA TELEFONATA

C’è da scandalizzarsi. Monsignor Paglia non è un vescovo qualsiasi: è il Presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia! E tifa Renzi, glielo dice apertamente. Gli dice di tenere duro, gli dice che è bravo (anzi: “bravissimo”) e di andare avanti così. Questo il contenuto della vergognosa telefonata fra Mons. Paglia e il (finto) Matteo Renzi. Paglia non sa che è vittima di uno “scherzo” e quindi parla tranquillo, a ruota libera, rivelando lo stretto legame con il Presidente del Consiglio.  Il fatto che fosse un “finto” Renzi non muta la sostanza: lui quelle parole, quegli elogi, quei complimenti li fa davvero. Rivelando, inoltre, la familiarità tra i due. Da rimanere davvero allibiti. Senza parole. Scandaloso.

Ascolta l’intera telefonata, dura tre minuti e 34 secondi. CLICCA QUI 

#renziciricorderemo

Ecco delle considerazioni, prese dal sito “L’Informatore Romano”, in merito alla telefonata:

“Le considerazioni da fare sarebbero tantissime ma personalmente, come cattolico, mi preoccupano alcune cose. Anzitutto il fatto che un Vescovo  appoggi in modo esplicito un governo, lodandone l’operato.

Qualcuno potrebbe obiettare che anche nel Dopoguerra (e per almeno un decennio) la Chiesa appoggiò i governi diccì. Ma la situazione era davvero diversa: il pericolo comunista era reale, si usciva da una dittatura ma soprattutto gli esponenti politici erano di provata fede ed autenticamente coerenti col Magistero ed il Vangelo.

Sperando che nessuno osi paragonare Renzi a De Gasperi resta, come detto, il contenuto della telefonata: “tieni duro, tenete duro” dice Paglia riferendosi al Governo dopo aver ricoperto di elogi lo stesso (finto) Renzi “sei bravissimo” “complimenti per tutto”  gli dice.

Ed allora è legittimo chiedersi se tale placet si estende all’intera attività di questo Governo, legge sulla “buona scuola” compresa.  E se quel “andate avanti” si riferisce anche al Ddl Cirinnà ed al Disegno di legge Scalfarotto.

Sarebbe triste se il Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia ed autorevole membro della Cei avallasse certi provvedimenti legislativi. Sarebbe triste, molto triste. E ci autorizzerebbe ad ipotizzare che Monsignor Paglia non sia l’unico ecclesiastico a pensarla in questo modo.

L’eresia modernista è sempre in agguato, anzi: è dietro l’angolo e certi pronunciamenti di alti ecclesiastici, italiani e non solo,  fanno sinceramente preoccupare. Anche i due sinodi dei Vescovi  –quello straordinario del 14 e quello ordinario in corso- hanno dato spazio a posizioni eterodosse e non su questioni di lana caprina ma su principi non negoziabili.

Ecco perché quella telefonata, pur con tutte le riserve di cui abbiamo detto, risulta essere rivelatrice e preoccupante per il futuro ed il presente della Chiesa.”

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