Nessuna “ronda” eppure Brindisi è stata criminalizzata come razzista

Non è stato ambiguo ma molto chiaro ed esplicito “non abbiamo nessun elemento di riscontro che ci possa far pensare ad iniziative organizzate o strutturate, non abbiamo alcun tipo di segnale che una città come Brindisi  metta a rischio la sua storia di accoglienza  con  modalità razziste o iniziative del genere”

Il Questore di Brindisi Dott. Maurizio Masciopinto

E non parliamo di un pur rispettabile cittadino ma del Questore di Brindisi dott. Maurizio Masciopinto. Ha rilasciato queste dichiarazioni all’Emittente Studio 100 martedì 23 ottobre. E se un Questore si esprime in questi termini i brindisini possono stare tranquilli: quelle immagini e quel fiume di notizie che hanno raggiunto tutta Italia sono imprecise, parziali e corredate di foto che nulla hanno a che vedere con Brindisi.

Sono state diffuse foto inquietanti di ronde, bande di una decina di persone, immagini di pestaggi: si trattava di immagini prese da chissà dove ma che,  chi le ha viste,  ha automaticamente associato alla città adriatica. E’ corretto/legale pubblicare certe foto? Non lo sappiamo. Ma sappiamo –e questo deve confortare i brindisini- che quelle immagini non riguardano la loro città.

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Questa foto NON E’ di Brindisi

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Questa foto NON E’ di Brindisi

Qualcuno ha avuto –ha- interesse a far credere che improvvisamente a Brindisi siano nate delle “ronde” di “giustizieri della notte” con l’unico obiettivo di picchiare gli stranieri.

Naturalmente dispiace per quel che è accaduto al signor  Elija K. ed al signor Bakaricila  (che, nel frattempo, ha lasciato Brindisi: chissà perchè) e non si può non condannare chi gli ha usato violenza. Ma appunto: occorre appurare chi gli ha usato violenza e quale è stato il movente.

E quindi tornano le parole del Questore che riferisce di indagini a buon punto e dice che “gli investigatori non brancolano nel buio”. Un po’ di pazienza e di moderazione non guasterebbero. Proprio quell’invito a “moderare i toni” di sua Eccellenza il Prefetto Valerio Valenti : “Mi rivolgo soprattutto alle forze politiche ed alle associazioni che si facciano portavoci di tale messaggio, in una città come Brindisi che ha sempre dimostrato di saper coniugare i valori di tolleranza ed accoglienza con rispetto della persona e della dignità umana”.

Sua Eccellenza il Prefetto di Brindisi Dott. Valerio Valenti

Il Prefetto ha fatto cenno ad “associazioni” e tutti i brindisini devono sapere che la ipotesi (che poi è divenuta, nei media, certezza indubitabile) di ronde razziste non è nata dal nulla. Ma vi è stato un Comunicato di una Associazione (anzi: un paio di Associazioni) che ha fornito questa versione dei fatti. Ed è bene che chi ha diffuso tali voci si prenda le sue responsabilità.

In tal senso, infine, pare esagerato e strumentale fare una manifestazione di piazza. Anzi, c’è il rischio di innescare una conflittualità che non esiste. E qui ricordiamo con una foto quale era l’auspicio di un manifestante in una situazione certamente diversa ma che esprime bene certi istinti forcaioli e giustizialisti che, di certo, non appartengono ai brindisini. Ecco la foto:

foto di manifestanti - traini a testa in giu - salvini fascista-

Un “manifestante” a Macerata. Invoca la morte -anzi: la impiccagione- per Traini.

Ed infine: piuttosto che “offrire la cittadinanza onoraria” ad un sindaco arrestato – come se Brindisi non ne avesse già abbastanza di sindaci arrestati– (il signor Lucano è indagato per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni dello Stato e dell’Unione europea, concussione e abuso d’ufficio e successivamente arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti) si pensi ad intitolare una strada a Pamela Mastropietro: sarebbe certamente un gesto più umano ed utile.

cosimo de matteis

pamela volto

Un pensiero su “Nessuna “ronda” eppure Brindisi è stata criminalizzata come razzista

  1. Sappiamo anche di essere di fronte ad una ideologia, alla quale dobbiamo resistere, con la parola e con l’azione, per la verità, che è il vero bene di ogni uomo.

    Infine, e non come ultimo aiuto alla nostra umana limitatezza, con la preghiera e la certezza della Presenza di Dio, in ciascuno di noi e in ciascun uomo.

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