Che in Italia circoli una notevole disaffezione verso la Unione Europea (UE) è PALESE: anche le recenti Elezioni (appunto Europee) hanno visto una astensione spaventosa, mai vista in Italia. E’ andato a votare meno della metà degli aventi diritto: esiste una MAGGIORANZA di cittadini che non amano la UE e che oggi ripenserebbero la partecipazione dell’Italia alla Unione Europea.
E’ GIUNTA L’ORA!
E’ giunto il momento di esigere – o quanto meno di chiedere- dal Governo l’indizione del Referendum consultivo finalizzato alla verifica della volontà popolare riguardo l’adesione del Trattato U.E.
Si, questo momento è davvero arrivato. E, per grazia di Dio, ci sono nel nostro Paese tanti validi uomini e donne di buona volontà che da anni si stanno spendendo, senza risparmiarsi e senza lesinare energie in tale àmbito.
LA “GALASSIA ANTISISTEMA”
Questo articolo non vuole descrivere questo mondo “antisistema” – che, come detto, E’ MAGGIORANZA NEL PAESE magari senza averne ancora piena consapevolezza– ma vogliamo provare a comunicarvi che è stato compiuto un passo importantissimo.
Si, un passo fondamentale e doveroso: si è chiesto, ufficialmente, al Governo del Paese la uscita dell’Italia dall’Unione Europea.
SECONDA ASSEMBLEA COSTITUENTE
Ora troviamo giusto e doveroso dire subito e con chiarezza CHI HA FATTO QUESTO GESTO FONDAMENTALE. Si tratta di “Seconda Assemblea Costituente” nucleo ideologico dell’Associazione culturale “Nuova Polis”.
Tale passo, di assoluto rilievo, si è compiuto attraverso una comunicazione ufficiale (una “Lettera”) alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Anzi, è più preciso dire che è indirizzata al Presidente On. Giorgia Meloni, Capo del Governo. Tale sottolineatura non è da poco: l’Onorevole Meloni, nel corso della sua lunga carriera politica si è spesso caratterizzata per un forte patriottismo (ha fondato il Partito denominato “Fratelli d’Italia”) e decisi richiami alla SOVRANITA’ NAZIONALE.
Ebbene, la Lettera – corposa, chiara e ben documentata- che invoca esplicitamente la uscita dell’Italia dall’Unione Europea, si sofferma a lungo su tali aspetti e, in un qualche modo, evidenzia la “contraddittorietà” fra quanto predicato dalla stessa Meloni prima della sua ascesa a Palazzo Chigi e le successive scelte politiche da Premier.
LA “LETTERA”
Provare a sintetizzare 14 pagine, dense di argomentazioni, è opera ardua: invitiamo perciò alla lettura integrale della stessa (a fine articolo viene indicato il link / URL per leggere e/o scaricare il testo).
Qui ci limitiamo a fornire un qualcosa di inedito – o forse solo pochissime Testate lo hanno pubblicato- e cioè il Testo del quesito referendario da proporre agli italiani.
E’ bene, però, prima precisare che nella “Lettera” è primariamenteindicata la uscita dell’Italia dall’Unione Europea attraverso la procedura prevista all’articolo 50 del TUE (Trattato dell’Unione Europea, conosciuto come “Trattato di Maastricht”) notificando al Consiglio Europeo tale volontà irrevocabile ovvero avviare l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea.
Viene indicato solo successivamente, laddove si ritenesse necessario avere una conferma del sentimento nazionale, un referendum consultivo autorizzato con legge costituzionale.
MA IL REFERENDUM PER L’USCITA DALLA UE E’ POSSIBILE?
Qui è necessario aprire un piccolo capitolo riguardante la liceità di indire un referendum su tale questione. Spesso, anche fra gli “euroscettici”, si coglie una sostanziale sfiducia quando non proprio una impossibilità: quante volte ci è stato ripetuto l’Articolo 75 (come se non conoscessimo la Costituzione…) ed in particolare il comma che recita: “Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali “.
Non entriamo nella quaestio ma semplicemente riportiamo quanto scrive “Seconda Costituente” nella Lettera al Premier di cui stiamo parlando: un referendum consultivo autorizzato con legge costituzionale è possibile “a similitudine di quanto avvenne alla fine degli anni 80’. Come ricorderà, il referendum consultivo del 1989 si tenne il 18 giugno per sondare la volontà popolare in merito al conferimento o meno di un ipotetico mandato costituente al Parlamento europeo, i cui rappresentanti italiani venivano eletti contestualmente, ipotizzando altresì un governo europeo responsabile di fronte al Parlamento stesso. È stato il primo, e finora unico, referendum statale di indirizzo nella storia della Repubblica Italiana”.
E la questione è chiusa: è possibile indire il Referendum, sussistendo un precedente analogo.
IL TESTO DEL QUESITO REFERENDARIO
Ed ecco, come promesso, quello che potrebbe essere il testo del quesito referendario:
“volete voi che la Repubblica italiana recuperi ed attui in favore del popolo italiano la propria sovranità politica, economica e monetaria, rilanciando investimenti in campo energetico, nelle politiche ambientali e nella spesa sanitaria, con ciò inoltre migliorando salari, redditi e pensioni, previa comunicazione alle istituzioni europee la propria irrevocabile volontà di recesso dall’Unione Europea ai sensi dell’art. 50 TUE?”.
A questo punto non vogliamo stancare ulteriormente il lettore: se è giunto a leggere fin qui è già tanto! E ci avviamo a concludere non prima, però, di aver sottolineato la importanza di questa UFFICIALE RICHIESTA DI USCITA DALLA UE che si è resa possibile grazie a Nova Polis certamente ed anche grazie a quello straordinario mondo di Associazioni, Partiti, Movimenti “antisistema” che in Italia sono fortemente presenti ed attivi.
A tal riguardo preannunciamo che presto sorgerà un “qualcosa” che ricorderà, almeno nella denominazione, quei Comitati Civici del ’48 guidati da Gedda e con la benedizione di Pio XII.
Ora, però, non vi sarà presumibilmente nessun Prelato – e men che meno il Papa- a benedire la iniziativa ma presto in ognuno degli ottomila Comuni avremo dei referenti, coordinati a livello nazionale, che accompagneranno tali movimenti “antisistema” e gli daranno coesione e solidità: ne parleremo prossimanamente, promesso.
cosimo de matteis
PER LEGGERE O SCARICARE IL TESTO DELLA LETTERA: https://www.secondaassembleacostituente.it/images/pdf/LETTERAPALAZCHIGIELEZIONIEUROPEE2024.pdf
Finalmente qualcosa di concreto
Si gentile Remo: siamo di fronte a qualcosa di CONCRETO.
Che non potrà essere ignorato: il Governo (ed il Capo del Governo) dovrà rispondere e risponderne.
Grazie per essere passato di qui ed aver voluto lasciare un commento. Torni quando vuole naturalmente! E, se può, DIFFONDA QUESTA INIZIATIVA.
Ogni Bene.
chiedo la fuoriuscita dell’Italia dalla Unione Europea prima possibile.
Lo chiediamo in tanti gentile Signora Rita.
Ed ora, come ha letto, è stato chiesto UFFICIALMENTE al Presidente del Consiglio.
Speriamo.
Un saluto e grazie del commento.