“Di Maria non si dice mai abbastanza” : riflessione sull’Assunta

In occasione della grande Sollenità dell’Assunta si svolge a Brindfisi, come da tradizione secolare, il pellegrinnaggio all’alba: dalla Cattedrale al Cimitero. E’ una delle processioni più amate dai brindisini.

La Processione si muoverà da Piazza Duomo alle ore 4, guidata dal Rettore del Cimitero don Antonio Mitrugno. Giunti al Cimitero attorno alle 5 ci si preparerà per la Solenne Celebrazione Eucaristica (INIZIO ORE 5.15) presieduta da Sua Eccellenza Arcivescovo Mons. Giovanni Intini presso la bella chiesa del Cimitero (quella “nuova”, intitolata a San Giuseppe)

Del Rettore della Chiesa di San Giuseppe, don Antonio Mitrugno, riportiamo qui integralmente una sua riflessione sul meraviglioso mistero dell’Assunzione della Vergine Maria in Cielo: in anima e corpo.

A tutti auguri di una bellissima Festa dell’Assunta

Di Maria non si dice mai abbastanza”. L’espressione è celebre, ed era solito ripeterla San Bernardo da Chiaravalle, a tutti noto per la sua profonda devozione mariana. Oltre ad essere celebre, comunque, la felice espressione dell’Abate cistercense è del tutto vera. Della Madonna, infatti non si dice mai abbastanza, non solo perché parlare di Lei è una grazia e una gioia, ma anche perché quanto si addice a Lei è sempre ricco di significato per la nostra vita di fede. Il dogma della sua assunzione al cielo non fa eccezione.

Che cosa si intende affermare, anzitutto con questa verità? Maria, in virtù della sua Immacolata Concezione. che ne fa l’unica creatura non toccata dal peccato e la mette in una singolare relazione con Cristo, alla fine della vita terrena viene assunta immediatamente al cielo in anima e corpo, ovvero nella pienezza della sua umanità. In tal modo, Dio anticipa in Lei quanto sarà donato a tutti noi, alla fine dei tempi, al momento della risurrezione della carne.

La beata eternità promessa non riguarda, solo la dimensione spirituale della nostra vita, bensì anche quella corporale. E’ l’intera nostra umanità che è destinata alla felicità senza fine del Paradiso, a divenire partecipe della gioia eterna in Dio. Se così non fosse, non sarebbe possibile la pienezza della pace e della beatitudine. Guardare a Maria Assunta al cielo, pertanto, dona l’opportunità per una riflessione approfondita sull’incomparabile dignità del nostro essere uomini e donne che il Signore salva, non a prescindere del nostro corpo, ma con il nostro corpo, non solo in quanto dotati di un’anima, ma anche in quanto dotati di un corpo.

Ne consegue una visione nuova della nostra corporeità e un’impronta del tutto nuova nello stile della nostra vita. Anche il nostro corpo, infatti, non solo è fatto da Dio, ma è destinato a Dio. Anche il nostro corpo, che un giorno risorgerà da morte, siamo chiamati ad usarlo pienamente secondo la volontà di Dio. Guardare a Maria Assunta al cielo offre lo spunto per un ulteriore e quanto mai attuale riflessione.

La Madonna, infatti, è colei nel cui corpo glorificato e assunto al cielo porta in sé e con sé parte della creazione; una creazione che in tal modo ha raggiunto tutta la pienezza della sua bellezza. Così, in Lei, ci è dato di considerare la straordinaria dignità delle realtà create, che non sono destinate all’oblio e al nulla, ma a divenire consorti del destino di ogni uomo e di ogni donna; parti integranti di quei cieli nuovi e di quella terra nuova che costituiranno l’eternità felice in Dio. Non a caso la Madonna in un brano dell’Apocalisse, è contemplata la Donna “vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e una corona di dodici stelle sul Suo capo”.

Nel Suo corpo assunto e glorificato Maria ritrova quelle realtà create nelle quali Ella ha vissuto e che ora, con Lei, sono assunte e glorificate nel cielo di Dio. Diventa così più chiara la visione che il cristianesimo ha della creazione e di tutto ciò che è materia: in particolare la nostra fede ci porta ad avere una così alta considerazione delle realtà di questo mondo, di ogni realtà creata e della stessa corporeità, da credere fermamente che tutta la creazione parteciperà della nostra risurrezione, che la materia, se pur trasfigurata, entrerà per sempre in Dio. Contempliamo e celebriamo l’Assunta e in Lei contempliamo nella gioia e nella gratitudine a Dio, un’anticipazione luminosissima della vita del mondo che verrà, nostra vera speranza.

Don Antonio Mitrugno, Teologo, Rettore chiesa San Giuseppe – Brindisi

(da “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 13 agosto 2023)

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