L’arrivo nell’aeroporto di Santiago, in Cile, è previsto per lunedì 15 Gennaio, alle 20.10, ora locale. Questo viaggio in America Latina (è il sesto e toccherà Perù e Cile: Bergoglio si guarda bene dal tornare in Argentina: è soltanto il timore dei voceros?) rischia di rivelarsi un fallimento sotto molti punti di vista.
Il professor Roberto González Gutiérrez, coordinatore dell’incontro del Santo Padre alla Pontificia Università Cattolica del Cile, assicura: “La preparazione dell’incontro ha coperto vari aspetti, con enfasi sulla massimizzazione degli effetti del suo passaggio nel tempo. Fiore all’occhiello è lo studio di impatto “L’impronta della visita di Papa Francesco nella società cilena”, contributo specifico dell’Università, del quale i risultati e l’architettura metodologica saranno un regalo che la delegazione pontificia si porterà a casa per poter poi applicarla a futuri viaggi pastorali. 1.800 persone hanno già partecipato alla prima fase del rilevamento della percezione della vita ecclesiale in relazione a vari aspetti della società cilena. Le risposte si compareranno a quelle che le stesse persone daranno dopo il passaggio del Santo Padre.”
Come dire “se non hanno più pane, che mangino brioche”: il Cile è un Paese in fiamme, sebbene i media italiani si siano guardati bene dal dirlo, e si pensa a rendere la visita “storica”, immortale quasi e realizzando un complesso e costoso studio per studiare “L’impronta della visita di Papa Francesco nella società cilena”. L’impressione è che, ancora una volta, si pensi più alla apparenza. Ma el pueblo queste spese non le comprende. Ed oltre a contestare le presunte coperture di scandali protesta per lo sperpero.
Ogni violenza, naturalmente, va giudicata e condannata. In una terra dove venivano praticate stregonerie e sacrifici umani e successivamente invasa dalla massoneria ed infine dal comunismo, ateo menzognero ed omicida, non ci si può attendere molto. Il fatto è che a questi nichilisti disperati e senzadio quasi più nessuno annuncia Cristo e la buona notizia del Vangelo. Ed allora la scomposta e scriteriata contestazione può persino assumere connotati ideologici ed anticristici; satana opera anche in LatinoAmerica.
Però, poiché qualcuno dovrà spiegare il fallimento ennesimo di Bergoglio a noi non latinos, ecco che già cominciano a circolare articoli nei quali obtorto collo viene riferito il motivo del malcontento popolare: naturalmente le spiegazioni sono confuse, approssimative. Come a dire: noi ve lo avevamo detto.
Ed allora ci fermiamo qui: l’Altissimo ben conosce le iniquità di noi mortali, incluse quelle di vescovi e sacerdoti.
Speriamo non succeda nulla di grave ma speriamo anche che ognuno si assuma le proprie responsabilità senza scaricarle, indistintamente, sulla “folla inferocita”.